Diario di Todra – giorno 33

Oggi finalmente ne ho visto uno diciamo… smontato ?

Non saprei bene in che altro modo spiegarmi, visto che questa cosa si divide in due. È formata da una parte umana statica e da una parte metallica statica che, unite, producono un oggetto in movimento. A questo oggetto è attaccata una piccola soma che permette all’umano di portare il suo bagaglio non sulla schiena, come fanno di solito, ma su questa specie di prolunga; suppongo che sia l’equivalente di una schiena portatile. La prolunga è dotata anche di due estremità rotonde e di due staffe di un tipo un po’ particolare, in quanto sono mobili invece che appese come di solito; queste due staffe girano vorticosamente con dentro i piedi umani. Sono molto silenziosi e non producono odori strani, sanno solo di sudore umano e di grasso e, devo dire, paiono molto funzionali ma non in discesa; in discesa le due parti tendono a separarsi con un certo frastuono. Siccome tendono a viaggiare in branco, quando avviene la separazione gli altri componenti si avvicinano a quello smontato per accertarsi della sua situazione, ma paiono molto robusti perché tutto il branco si mette a ridere ed, atteso il rimontaggio, ripartono tutti insieme.

Tutto considerato anche questo mi pare un bel modo di fare il Cammino, naturale, allegro e solidale. E poi quando li incontriamo, ci sorridono sempre e ci scambiamo il “Buen camino!”

 

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