Titoli di coda

Due settimane sono passate dal rientro nelle nostre case, alla nostra vita di sempre.

Abbiamo già raccontato tante volte del nostro lungo viaggio, ancora con il fresco marchio del coinvolgimento.

Di quei 1.562.535 passi che ci hanno portato fino alla nostra meta, una cifra che avederla scritta sembra incredibile, fatta di luoghi, persone, paesaggi e cieli.

Quali saranno i momenti che resteranno, decantati dal filtro del tempo? Quando guarderemo a questo incredibile viaggio con l’occhio della memoria, a quali immagini lo legheremo?

Per ora chiudiamo il racconto di quello che è stato, consapevoli che non è ancora finito.

A Francesca grazie non solo per aver gestito Todra alla grande, tra il traffico cittadino e giù per i pendii più scoscesi, ma soprattutto per essersi alzata presto per 45 giorni, questo è stato il regalo più grande che ha fatto a me e ad Achille, lei che solitamente è attiva fino a notte fonda ma ha poco a che spartire con l’alba.

Un pensiero a chi ci ha seguito, incoraggiato, ha fatto il tifo per noi perché potessimo arrivare fino alla fine della nostra impresa, ha aspettato le nostre “cronache pellegrine” come un appuntamento da non perdere.

Un sorriso ai tanti che hanno fatto lieve la fatica, con cui abbiamo condiviso poche centinaia di metri o giornate intere, con cui abbiamo diviso la tavola e le conversazioni. A chi si è portato con sé l’immagine di questo strano terzetto tra i ricordi del Camino, nelle cento e cento foto fatte soprattutto a Todra.

Il nostro ciuchino che un po’ ci manca,  ma come giustamente dice Francesca, sta meglio a Méracq nella sua fattoria, tra i suoi animali, curato da Fabienne e Mathilde. Ci manca come un compagno di viaggio e d’avventura, per cui si è contenti di sapere che è tornato felicemente a casa.

E l’ultimo pensiero ad Achille, che tra nuvole e arcobaleni è sempre stato con noi.

 

 

 

 

Pubblicità