Il primo pellegrinaggio a Santiago documentato è quello compiuto nel 950 dal vescovo di Puy, Gotescalco, assieme ad una nutrita compagnia. Alla fine del secolo successivo è già una tradizione consolidata in tutti i paesi cristiani. “ A questo luogo vengono i popoli barbari e coloro che abitano in tutti i climi della terra e cioè: i franchi, i normanni, gli scozzesi, gli irlandesi, i galli, i teutoni, gli iberi, i guasconi, i bavari, gli empi navarri, i baschi, i goti, i provenzali, i garaschi, i lorenesi, i gauti, gli inglesi, i brettoni, quelli della Cornovaglia, i flamenchi, i frisoni, gli allobrogi, gli italiani, i pugliesi, gli abitanti del Poitou, gli aquitani, i greci, gli armeni, i daci, i norvegesi, i russi, i nubiani, i parti, i rumeni, i galati, gli efesini, i medi, i toscani, i calabresi, i sassoni, i siciliani, gli asiatici, gli abitanti del Ponto, quelli di Bitinia, gli indii, i cretesi, quelli di Gerusalemme,quelli di Antiochia, di Galilea, quelli di Sardi, i ciprioti, gli ungheresi, i bulgari, gli slavi, gli africani, i persiani, gli alessandrini, gli egiziani, i siriani, gli arabi, i colossesi, i mori, gli etiopi, quelli di filippi, quelli della Cappadocia, i corinzi, gli elamiti, quelli della Mesopotamia, i libici, quelli di Cirene, quelli di Panfilia, quelli della Cilicia, i giudei e altre innumerevoli genti di tutte le lingue, tribù e nazioni, vengono da lui in carovane, falangi, compiendo i loro voti, per ringraziare il Signore e portando il premio dlele lodi.”1)
Questo ampio, dettagliato e per certi versi curioso elenco si legge nel Liber Sancti Jacobi, composto nel XII secolo, epoca che segnò l’apogeo del pellegrinaggio alla tomba dell’apostolo. Poiché il testo che lo introduce è attribuito a papa Callisto II, è noto pure con il nome di Codex calistinus. I primi quattro libri raccolgono testi liturgici, la narrazione dei miracoli operati da San Giacomo, testi di vario tipo che esaltano il culto dell’apostolo e la chiesa di Compostella e comprendono il racconto della traslazione delle spoglie di San Giacomo, infine la Historia Turpini dal nome dell’arcivescovo di Reims Turpino.
Il quinto libro è la Guida del pellegrino di Santiago, una vera e propria descrizione degli itinerari ad uso di chi si reca in Galizia, corrispondente ai fogli 192-213 nel codice conservato nella cattedrale di Compostela, il più completo tramandato. Autore o forse compilatore della guida si ritiene essere stato un certo Aymericus de Picaud.
1) Guida del pellegrino di Santiago, a cura di Paolo Caucci von Saucken, Editoriale Jaca Book, Milano, 1989, pag. 11
San Giacomo con un pellegrino, dalla chiesa di Santa Maddalena a Rencio, Bolzano