Oggi giornata tranquilla, dedicata psr buona parte ad uscire da Burgos dopo aver ripreso Todra, e quindi su sentieri e strade periferiche, con la cattedrale che appariva lontana dietro i campi di girasoli ormai rinsecchiti.
Siamo sempre un po’ in allarme quando attraversiamo i centri urbani, specie Francesca che deve pilotare Todra tra marciapiedi e rotonde, per cui privilegiamo ciclabili e ancor più parchi, magari con la sorpresa di veder spuntare dietro un muro gli edifici del monastero di Huelgas.
Per fortuna gli spagnoli sembra si facciano un punto di onore nel non permettere ai pellegrini di perdersi e un gentilissimo ciclista ci ha inseguito per riportarci nella giusta direzione, verso Villalbilla di Burgos, dove ci siamo concesse la pausa quotidiana, fa ancora molto caldo, nonostante al mattino ci voglia ormai il mantello o per lo meno il cappuccio. Con noi hanno sostato dei ragazzi tedeschi partiti da Köln/Colonia che ci hanno raccontato che pensavano pure loro di prendere con sé un asino, ma poi il viaggio era sembrato loro troppo lungo.
Lungo l’ultima parte del tragitto odierno abbiamo superato l’autovia e chissà cosa avrà pensato chi avrà scorto di là sotto il nostro terzetto.
Negli ultimi chilometri ci ha raggiunto Stefano, il ragazzo di Roma conosciuto a Grañon, aveva un sacco di curiosità sul nostro ciuchino e come noi si chiedeva come saranno i prossimi giorni in cui attraverseremo la meseta.
Giunte a Tardajos, località già esistente in epoca romana – in questi dintorni si intrecciavano diverse strade antiche – abbiamo tenuto le dita incrociate perché l’ostello che avrebbe dovuto accogliere gli equini ci aveva detto di no, ma abbiamo trovato posto nel piccolo albergue municipale.
Quando siamo uscite per cercare un posto dove cenare, siamo state travolte dall’entusiasmo di una signora per i nostri abiti (e non ha nemmeno visto Todra). Ci ha raccontato che nel fine settimana a Burgos ci sarà una festa legata al Cid Campeador con tanto di abiti d’epoca. Ci ha poi dato dei ragguagli per evitare domani i tratti più impervi.
Un delizioso menù del pellegrino ha concluso la serata – decisamente il baccalà ha il suo perché.
Vi seguo con molto affetto 😘 buon viaggio
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