Il diario di Todra – giorno 28

Questa è concorrenza sleale.

Questo non-animale che si apre ed ha il basto interno di queste dimensioni, e che la mattina carica la soma di una qualche decina di pellegrini, fa concorrenza sleale alla mia categoria.

Dovrebbe essere vietato dall’ authority del Cammino e sicuramente, tornato a casa,  attraverso il mio sindacato AFAT (association française ânes transporteurs) presenteremo un reclamo alla Commissione Europea; non si può elevare il Cammino a Primo Itinerario Culturale Europeo e poi barare .

Si, perché cari amici, il Cammino è una cosa seria, non vale farsi portare le valigie (valigie, avete capito bene) da un albergo all’altro e farsi una passeggiatina fra due villaggi, farsi portare dal pullman turistici ai piedi del sentierino e ritrovarselo dall’altra parte per farsi scaricare davanti al ristorante. Dov’ è lo spirito del Cammino, le sue distanze infinite, la fatica fisica delle montagne sassose ed il senso di smarrimento davanti all’immensità della meseta dorata di grano ?

In cuor mio so benissimo che noi asini trasportatori siamo insostituibili; chi sceglie noi sceglie un viaggiare lento e meditativo, in accordo con i ritmi della natura, della pioggia, del sorgere e tramontare del sole, nel vero spirito del Cammino perché, anche se pochi lo capiscono, il senso del Cammino è camminare, non arrivare di corsa alla casa del signor Santiago.

Ed è per questo che protesteremo, questi non-animali fanno altri sentieri, puzzolenti e duri, non hanno niente a che vedere con noi, con il Cammino e con il suo spirito.

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2 risposte a "Il diario di Todra – giorno 28"

  1. Hai ragione Todra, non sono assolutamente veri pellegrini. Certe cose dovrebbero essere vietate , sono una presa in giro. Un abbraccio alle tue due pellegrine e una carezza a te ❤

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